Biagio Guerrera

A Prossima Vita

Il poeta amato da Andrea Camilleri ha pubblicato a Dicembre 2022 sulle principali piattaforme “A Prossima Vita”, il primo disco solista ufficiale.

“A Prossima Vita”, pubblicato dall’Associazione Musicale Etnea, è un disco composito che a partire dai testi di Guerrera raccoglie le esperienze tra poesia e canzone maturate dal poeta con i Dounia e con la Pocket Poetry Orchestra, le collaborazioni con Simona Di Gregorio, Matilde Politi, Cesare Basile, le intense collaborazioni con Puccio Castrogiovanni confluite nel concerto/recital “Casa Munnu” e nel lavoro di songwriting per l’Orchestra Jacarànda.

 

Casa Munnu

Un concerto/recital (che parte dai testi ultima raccolta omonima pubblicata dai tipi di Mesogea nel 2020).  Un poeta/cantore e due musicisti  Puccio Castrogiovanni (chitarra, marranzano, percussioni) e Riccardo Gerbino (tabla) in un trio che si può avvalere di volta in volta della collaborazione di amici cantanti e musicisti come Eleonora Bordonaro, Giovanni Arena o di artisti visivi e altri poeti per la realizzazione di performance site specific.

 

“A città jè china ri luci” è  stato selezionato da Zebra Poetry Film Festival  (Berlino, dicembre 2021), Doctor Clip (Roma dicembre 2021), ed è stato finalista al concorso “La poesia che si vede”, Ancona (giugno 2022).
 

Un po’ di storia

Biagio Guerrera è un poeta, performer, curatore, operatore culturale (Catania, 1965). Scrive in siciliano ed è autore di quattro raccolte poetiche, di testi teatrali e canzoni. È tra i fondatori del collettivo artistico Famiglia Sfuggita, con cui nel 1992 presenta, a Santarcangelo dei Teatri, Idda, poi inserito nella sua prima raccolta poetica dal titolo omonimo (Il Girasole, Valverde, 1997). Nel 2003 è tra i curatori del libro con CD Dalle sponde del mare bianco (Mesogea, Messina, 2003), insieme ai Dounia e al poeta tunisino Moncef Ghachem. Nel 2009 pubblica la sua seconda raccolta poetica, Cori niuru spacca cielu (Mesogea), Premio Città di Marineo; nel 2011 il CD Quelli che bruciano la frontiera (FolkClub Ethnosuoni, Casale Monferrato) insieme a Moncef Ghachem e alla Pocket Poetry Orchestra, ensemble da lui fondato con il quale ha realizzato numerosi lavori su testi di poeti come Ronny Someck, Jaroslaw Mikolajewski, Peter Waterhouse, Salvo Basso, Guido Ballo, Nino De Vita,  etc.
Del 2014 la raccolta Amàri, libro + CD, (Mesogea, 2014) e del 2017 il testo teatrale Vita straordinaria ri Don Giuanni Grasso dedicato al grande attore catanese messo in scena da Marcello Cappelli con le musiche di Colapesce. Casa Munnu è la sua ultima raccolta (Mesogea, 2021).
Svolge un’intensa attività di curatore e operatore culturale (Associazione Musicale Etnea, Festival Internazionale di poesia Voci del Mondo, Leggerete, SabirFest). Suoi testi sono stati pubblicati in varie riviste e antologie, in Italia e  all’estero.
Nel 2019 ha vinto il Premio Lerici Pea “Paolo Bartolani” su segnalazione di Andrea Camilleri e Manuel Cohen.

 

Puccio Castrogiovanni è nato a Catania nel 1962 da una famiglia di artisti e musicisti, comincia fin da piccolo a studiare il piano e a suonare il marranzano e la chitarra. Suona indifferentemente svariati strumenti etnici: dalle tastiere ai plettri, dai fiati alle percussioni. Appassionato di liuteria, possiede una variegata collezione di strumenti delle tradizioni popolari.
È uno dei fondatori del gruppo musicale I LAUTARI, con cui da oltre vent’anni svolge un’intensa attività concertistica e discografica. I Lautari si muovono nel solco della tradizione popolare e del suo rinnovamento con un progetto che prevede la ricerca e la rielaborazione di canti siciliani, ma anche la composizione di canzoni inedite nel rispetto dei motivi e delle forme tradizionali.

Nel 2007 Puccio Castrogiovanni inizia la sua collaborazione con Roberto Zappalà e la compagnia zappalà danza, in occasione della realizzazione di “Instrument 1 <scoprire l’invisibile>”, spettacolo di Roberto Zappalà realizzato nell’ambito di Etnafest Arte, per il quale Castrogiovanni effettua un’originale ricerca sul marranzano. Lo spettacolo ancora in tour è stato rappresentato in tutto il mondo e ne sono state realizzate oltre cento repliche. Successivamente Castrogiovanni firma anche le musiche di “A.semu tutti devoti tutti”, creazione di Roberto Zappalà, che ha vinto il Premio Danza&Danza quale miglior spettacolo italiano 2009.
 

Riccardo Gerbino si è diplomato in Tradizioni Musicali Extraeuropee a indirizzo Indologico al Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza, ha studiato percussioni latine con Rosario Jermano e percussioni arabe con Mohamed Fares. Continua ad approfondire lo studio del tablā con Pandit Sankha Chatterjee. Nel 2019 pubblica “Il libro del tablā” (Quarantanove Edizioni, 2019)

Lavora dal 1996 col proprio gruppo, Dounia, con il quale ha inciso i cd New World (2002) e Monkey (2005), entrambi pubblicati da “il Manifesto”; Silent Town (Dounia & Marta Collica) per la Viceversa Records (2016), e Dalle sponde del mare bianco (Dounia e Moncef Ghachem) per Mesogea (2003). Oltre ai progetti dei quali è co-fondatore, Dounia, Luftig, Pocket Poetry Orchesra, e Quattro Canti, collabora in studio e dal vivo con musicisti di vari generi musicali, come: Luiza Brina, Gianni Gebbia, Alessandro Mannarino, Eyal Maoz, Marta Collica, Hugo Race, Sepiatone, Amato Jazz Trio, Cecilia Pitino, Juri Camisasca, Carmen Consoli, Brando, Flor, Carlo Muratori, Vincenzo Spampinato, Gen Rosso, Paolo Buonvino, Nakaira, e molti altri.

Ha partecipando a numerosi festival in Italia e all’estero: Art Stays 2012, Ptuj, Slovenia; Sete Sóis Sete Luas 2007, Portogallo; Medvoices Fest 2005, Creta; Devotional Music Festival 2004, Istanbul; Journées Théåtrales de Carthage 2003, Sidi Bou Said, Tunis; Rossini Opera Festival 2002, Pesaro; Womad 2001, Reading, UK; 2° World Music Festival 2000, Belo Horizonte, Brasile; Womad 2000, Palermo; 1° World Music Festival 1998, Belo Horizonte, Brasile; Festival de Teatro Clàsico 1997, Isla Margarita, Venezuela.

 

Spotify

Category
Tuppetturu Booking | Italiano
Easysoftonic