february 2019
fri15feb21:15FRANCESCO D’ORAZIO | GIAMPAOLO NUTI21:15 Cine Teatro Odeon
(Friday) 21:15
Francesco D’Orazio violinoGiampaolo Nuti pianoforte ProgrammaIgor Stravinsky | Suite italienne per violino e pianoforte (1925)Maurice Ravel | Sonata in sol per violino e
Francesco D’Orazio violino
Giampaolo Nuti pianoforte
Programma
Igor Stravinsky | Suite italienne per violino e pianoforte (1925)
Maurice Ravel | Sonata in sol per violino e pianoforte (1927)
Aaron Jay Kernis | Air per violino e pianoforte (1996)
William Bolcon | Graceful Ghost Rag Concert Variation per violino e pianoforte (1979)
Charlie Parker | Ah-Leu-Chaper violino e pianoforte (1948)
John Coltrane | Tunji per violino e pianoforte (1962)
Astor Piazzolla | Le Gran Tango versione per violino e pianoforte di Sofia Gubaidulina (1998)
Francesco D’Orazio, nato a Bari, si è diplomato in violino e viola sotto la guida del padre, perfezionandosi con Carlo Chiarappa e Cristiano Rossi e successivamente con Denes Zsigmondy presso il Mozarteum di Salisburgo e Yair Kless presso l’Accademia Rubin di Tel Aviv. Si è laureato in Lettere con una tesi in Storia della Musica sul compositore Virgilio Mortari.
Il suo vasto repertorio spazia dalla musica antica eseguita con strumenti originali alla musica classica, romantica e contemporanea. Numerosi compositori hanno scritto per lui lavori per violino e orchestra: Ivan Fedele, Terry Riley, Brett Dean, Fabio Vacchi, Michele dall’Ongaro, Michael Nyman, Vito Palumbo, Marcello Panni, Raffaele Bellafronte, Lorenzo Ferrero, Gilberto Bosco, Valerio Sannicandro, Maury Buchala, Marco Betta, Fabian Panisello. Luis De Pablo gli ha dedicato il suo ultimo brano violinistico “Per Violino”. Di particolare rilievo è stata la sua lunga collaborazione con Luciano Berio del quale ha eseguito Divertimento per trio d’archi in prima mondiale al Festival di Strasburgo, e inoltre Sequenza VIII al Festival di Salisburgo e Corale per violino e orchestra alla Cité de la Musique a Parigi e all’Auditorium Nacional de Musica di Madrid diretto dall’autore. Ha tenuto le prime esecuzioni italiane dei concerti per violino e orchestra di John Adams (“The Dharma at Big Sur”), Unsuk Chin, Kaija Saariaho (Graal Theatre), Aaron Jay Kernis (Lament and Prayer), Michael Daugherty (“Fire and Blood”), Luis De Pablo e Michael Nyman (Concerto n.1). Ha tenuto concerti in tutta Europa, Nord e Sud America, Messico, Australia, Cina e Giappone edeffettuato registrazioni discografiche per Decca, Opus 111, Hyperion, Stradivarius e Amadeus. E’ stato ospite di prestigiose istituzioni quali il Teatro alla Scala di Milano, la Philharmonie di Berlino, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Royal Albert Hall e Cadogan Hall a Londra, Cambridge Society for Early Music di Boston, Centre de Musique Baroque de Versailles, New York University, British Columbia University di Vancouver, South Bank Centre di Londra, Frick Collection di New York e i Festivals Cervantino in Mexico, Breckenridge in Colorado, MiTo, Aix-en-Provence (Presencesdi Radio France), Proms di Londra, Ravello, Istanbul, Martina Franca, Settimana Musicale Senese, Montpellier, Ravenna, Urbino, Postdam, Salzburg, Strasbourg, Stresa e Tanglewood.
Nel Marzo 2011, diretto da Lorin Maazel, ha tenuto a Washington il concerto celebrativo in USA per i 150 anni dell’Unità d’Italia suonando per l’occasione lo Stradivari 1727 dello stesso Maazel.
Ha tenuto concerti con la BBC Symphony Orchestra, la London Symphony, l’Orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, i Berliner Symphoniker, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orchestra Sinfonica Nazionale d’Il de France, l’Orchestra Filarmonica di Città del Messico, la Regionale Toscana, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, la Saarlandischer Rundfunk, l’Orchestra Filarmonica di Shangai, l’Orchestra Filarmonica di Nagoya, l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli, l’Academia Montis Regalis, l’Accademia Bizantina, l’Ensemble Orchestral Contemporain di Lione, l’Ensemble Court-Circuite di Parigi, i Solisti Aquilani diretto tra gli altri da Sakari Oramo, Hubert Soudant, Pascal Rophé, Steven Mercurio, Zuohuang Chen, Daniel Kawka, Hansjorg Schellenberger, Luciano Berio e Arturo Tamayo.
Francesco D’Orazio è stato insignito del XXIX Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana quale “Miglior Solista”, primo violinista italiano a ricevere questo prestigioso riconoscimento dopo Salvatore Accardo nel 1985.
Suona il violino “Comte de Cabriac” del 1711 di Giuseppe Guarneri e un Jean Baptiste Vuillaume fatto a Parigi nel 1863.
Giampaolo Nuti è nato a Firenze, dove ha compiuto gli studi pianistici sotto la guida di Antonio Bacchelli; successivamente ha studiato con Franco Scala ad Imola ed ha seguito corsi di perfezionamento in Italia e all’estero, sia di pianoforte che di musica da camera. Ha compiuto inoltre studi di clavicembalo – diplomandosi col massimo dei voti e lode – musica elettronica e direzione d’orchestra.
Vincitore di numerosi concorsi pianistici nazionali, ha tenuto concerti in Austria, Germania, Irlanda, Svezia, Slovenia, Stati Uniti, Canada, Perù, Colombia e Messico, nonché nei maggiori centri italiani, dove suona regolarmente in importanti stagioni e festival concertistici (per citarne solo alcuni, Amici della Musica di Palermo, “Luigi Barbara” di Pescara, “Barattelli” dell’Aquila, La Verdi di Milano, Concerti del Quirinale, i Festival di Ravello, Pontino, e Nuova Musica di Macerata, Milano Musica) sia come pianista che come cembalista. Ha eseguito concerti di Bach, Haydn, Mozart, Beethoven e Liszt con l’Orchestra da Camera Fiorentina, Chopin con la Filarmonica Marchigiana e la Giovanile di Genova, Alkan con la Camerata Marciana e Ciaikovsky con la Sinfonica di Lecce, nonché il Secondo concerto di Shostakovich con la NRO al Festival di Breckenridge, Colorado, e con la OFUNAM a Città del Messico, in diretta televisiva; ha suonato inoltre il KV 466 di Mozart a Vienna ed il Concerto di Schnittke per il Festival di Fermo.
Ha recentemente preso parte al prestigioso Tuscan Sun Festival al Teatro della Pergola di Firenze, sostituendo Valentina Lisitsa nel Primo Concerto di Shostakovich con poche ore di preavviso.
La sua discografia, per Stradivarius, Decca e Brilliant, comprende alcune importanti integrali, recensite e premiate dalle riviste specializzate europee: A. Schnittke per pianoforte solo e, col violinista Francesco D’Orazio, Schnittke, Busoni, Ravel, Rota e Berio, nonché le Sonate di Franck, Fauré e Lalo su strumenti originali. Nel 2010, centenario della nascita di Samuel Barber, Stradivarius ha pubblicato la sua esecuzione del Concerto per pianoforte, con Daniel Kawka e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, disco accolto con grande attenzione dalla critica specializzata, prima incisione europea; mentre l’ultimo cd, ancora per Stradivarius e dedicato alla produzione pianistica di Barber, comprende molte prime incisioni assolute.
È stato vincitore dei concorsi a cattedra nei Conservatori di Musica sia di Pianoforte Complementare che di Pianoforte Principale, classificandosi al primo e al quarto posto delle rispettive graduatorie nazionali ed è attualmente docente di pianoforte al Conservatorio “A. Boito” di Parma.
Tiene regolarmente masterclass e corsi annuali per varie associazioni ed accademie italiane; è stato docente per la Showa University di Tokyo, la Escuela Nacional de Musica di Città del Messico e il Conservatorio Nacional de Musica de Bogotà.
Il suo eclettico repertorio solistico riserva una particolare attenzione per le trascrizioni d’autore, il contemporaneo e le composizioni meno eseguite – come nei concerti monografici dedicati ad Alkan, a Shostakovich o alla musica nordamericana – anche attraverso formule concertistiche innovative, volte a stabilire un rapporto più immediato e coinvolgente con il pubblico.
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march 2019
fri08mar21:15ENSEMBLE SUONI RIFLESSIMusiche di C. Debussy21:15 Cine Teatro Odeon
(Friday) 21:15
Maddalena Crippa narrazioneMario Ancillotti flautoMatteo Fossi pianoforteAlessia Luise arpaEkaterina Valiulina violinoYuval Gotlibovich violaGianluca Pirisi violoncello ProgrammaClaude Debussy | Sonata per violoncello e
Maddalena Crippa narrazione
Mario Ancillotti flauto
Matteo Fossi pianoforte
Alessia Luise arpa
Ekaterina Valiulina violino
Yuval Gotlibovich viola
Gianluca Pirisi violoncello
Programma
Claude Debussy | Sonata per violoncello e pianoforte
Claude Debussy | Sonata per violino e pianoforte
Claude Debussy | Sonata per flauto viola e arpa
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(Sunday) 19:00
DUE VOLTI DEL MINIMALISMO Gli Archi Sinfonici della Fondazione Orchestra Sinfonica SicilianaMarcello Panni direttore ProgrammaArvo Pärt | Cantus in
Gli Archi Sinfonici della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana
Marcello Panni direttore
Programma
Arvo Pärt | Cantus in memoriam Benjamin Britten
Philip Glass | String quartet n.3 “Mishima”
Philip Glass | Company
Philip Glass | Sinfonia n.3
L’Orchestra Sinfonica Siciliana fu istituita nel 1951 con legge della Regione Siciliana e, solo nel 1958, completata l’assunzione dei musicisti, iniziò una intensa attività concertistica destinata ad incidere notevolmente nella realtà musicale siciliana e nazionale. Oggi, dopo lo scioglimento di tre delle quattro orchestre della Rai, un’analogia per consistenza (92 posti d’organico) e affinità può essere stabilita soltanto con l’Orchestra Nazionale della Rai a Torino e con l’Orchestra Nazionale di S.Cecilia di Roma.
I primi concerti sinfonici furono diretti a Palermo da Georges Sebastian e da Jean Martinon. Subito dopo, l’Orchestra prese parte alle celebrazioni del centenario di Puccini a Torre del Lago. Un anno dopo il primo concerto, il direttore artistico, Ottavio Ziino, diede vita alle “Giornate di Musica Contemporanea” fornendo un apporto decisivo alla cultura ed al gusto musicale del pubblico palermitano. Nel 1960 fu avviata una collaborazione con le “Settimane Internazionali di Nuova Musica” che negli anni Settanta resero Palermo il centro internazionale di riferimento della cosiddetta avanguardia post-darmstadtiana.
L’Orchestra Sinfonica Siciliana partecipa annualmente alle “Settimane di Musica Sacra” di Monreale ed è stata presente alle “Orestiadi di Gibellina”, alle “Estati di Taormina”, al “Luglio Musicale Trapanese”, al “Festival Internazionale di Dublino”, al “Festival dei Due Mondi” di Spoleto, al “Festival di Wiesbaden”, al “Bach Festival” di Oxford, al Festival di “Nuova Consonanza” di Roma, alla “Biennale di Venezia”. Ampi consensi e giudizi lusinghieri da parte della stampa specializzata ha ottenuto in seguito alle tournées con la direzione di Gabriele Ferro (direttore stabile dal 1979 per oltre quindici anni) a Praga (Festival Internazionale,1993) e in Giappone ed in Cina (primavera 1996; è stata la prima orchestra italiana ad esibirsi a Pechino). Nel 1998 ha inoltre partecipato al Festival Pianistico Internazionale di Bergamo e Brescia e nel 2000 al Festival Internazionale di Ravello.
La Sinfonica è stata diretta da grandi compositori del passato come Igor Stravinskij e Darius Milhaud e da grandi direttori come Herbert Albert, John Barbirolli, Ernest Bour, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Antal Dorati, Vittorio Gui, Efrem Kurz, Ferdinand Leitner, Pierre Monteux, Herman Scherchen, Riccardo Muti. In anni più recenti ha ospitato, tra gli altri, Rudolf Barshai, Gary Bertini, Riccardo Chailly, Janzug Kakhidze, Emanuel Krivine, Alain Lombard, Peter Maag, Daniel Oren, Zoltan Pésko, Georges Prêtre, Hubert Soudant, Franz Welser Most, Fruhbeck de Burgos, Michel Plasson, Gunther Neuhold, Yuri Temirkanov, Lothar Koenigs.
Un apporto determinante per l’arricchimento e la varietà del repertorio è stato dato dalla lunga Direzione Artistica (dal 1970 al 1995) di Roberto Pagano. Le due presidenze di Francesco Agnello (rispettivamente negli anni Sessanta e Novanta) hanno dato impulso a una significativa apertura al pubblico più giovane, a grandi iniziative culturali e alle più importanti tournées nazionali e internazionali. Le scelte particolarmente raffinate della Stagione 1996-97 affidata a Mario Messinis sono state destinate da Radio Tre a un’ampia ribalta nazionale. Rassegne come quelle dedicate ad Anton Webern o a Karlheinz Stockhausen restano negli annali delle attività musicali in Sicilia come un modello straordinario di impegno culturale.
Nato a Roma nel 1940, Marcello Panni compie gli studi di pianoforte, composizione e direzione d’orchestra nella sua città, diplomandosi al Conservatorio di Santa Cecilia. Si perfeziona in seguito nella composizione all’Accademia di Santa Cecilia con Goffredo Petrassi e in direzione d’orchestra nella classe di Manuel Rosenthal al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi. Debutta come direttore nel 1969 con un concerto dedicato a musiche di Petrassi alla Biennale di Venezia. Da allora porta avanti carriere parallele di compositore, di direttore d’orchestra e di organizzatore musicale.
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april 2019
(Friday) 21:15
TRA FOLK BRASILIANO MONDO CLASSICO E IMPROVVISAZIONE Compositore, arrangiatore e polistrumentista, autore di oltre 50 incisioni discografiche, di composizioni per strumento solista e per piccoli
Compositore, arrangiatore e polistrumentista, autore di oltre 50 incisioni discografiche, di composizioni per strumento solista e per piccoli ensemble così come di lavori orchestrali, oltre che numerose colonne sonore, Gismonti è considerato oggi uno dei più autorevoli esponenti della ricchissima scena musicale brasiliana.
Nato in una famiglia di musicisti (la madre era catanese e il padre francese anche se nato a Beirut), Gismonti inizia a suonare il pianoforte all’età di sei anni. Dopo gli studi in conservatorio in Brasile, si trasferisce a Parigi per studiare orchestrazione ed analisi con Nadia Boulanger e composizione con Jean Barraqué, allievo di Schoenberg e Webern. A Parigi ha anche modo di studiare con il compositore Lugi Dallapiccola. Tornato in Brasile, passa un lungo periodo presso gli indios Xingù. Questa esperienza serve a Gismonti ad ampliare la propria visione musicale al di là del mondo classico, che aveva frequentato sino ad allora: si sente attratto dalle idee compositive di Ravel così della musica popolare brasiliana, dal jazz o dalla bossa nova. In questo Gismonti segue l’esperienza del grande compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos che prima di lui aveva legato il mondo classico con la ricchissima tradizione musicale brasiliana. Negli anni settanta Gismonti si dedica allo studio della chitarra, cominciando con il classico strumento a sei corde e passando nel 1973 ad uno ad otto corde e successivamente ad uno a dieci corde. Trascorse due anni sperimentando diverse accordature dello strumento e ricercando nuove sonorità, ricorrendo all’uso di flauto, kalimba, sho, voce, campane, ecc. Durante la prima metà degli anni ’70, con alcuni lavori pubblicati dalla nota etichetta ECM, egli pone dunque le basi per la sua concezione attuale della musica, ascoltando e traendo ispirazione da musicisti molto diversi tra loro, come ad esempio Django Reinhardt e Jimi Hendrix e avvalorando così la tesi dell’assenza di contraddizione tra musica “popolare” e “seria”. Tra le sue collaborazioni, si segnalano quelle con Pedro Aznar, Charlie Haden, Naná Vasconcelos e Hermeto Pascoal.
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