dicembre
sab03dicembre21:000:00SONU BANDIDO21:00 - 0:00 CUT | Centro Universitario Teatrale
(Sabato) 21:00 - 0:00
Manola Micalizzi voce e percussioni brasiliane Simona Di Gregorio voce e organetto Pasqualino Cacciola mandolino, banjolino, tamburello siciliano Cristian
Manola Micalizzi voce e percussioni brasiliane
Simona Di Gregorio voce e organetto
Pasqualino Cacciola mandolino, banjolino, tamburello siciliano
Cristian Ferlito chitarra 7 corde, cavaquinho
Alessandro Baldi chitarra classica
Salvatore Assenza clarinetto
Marcello Leanza flauto traverso
Alessandro Calì percussioni brasiliane
Serena Giordano percussioni brasiliane
Il progetto di Sonu Bandido è di fare rincontrare delle musiche cugine separate da tanto tempo.
Nel XIX secolo in tutta Europa e nelle colonie erano diffuse le stesse forme di danza sia nelle corti regali che nelle feste popolari: polke, mazurke, valzer, contraddanze si sono diffuse per i continenti mantenendo nel corso dei decenni delle caratteristiche comuni e sviluppando delle proprie peculiarità secondo il gusto delle diverse comunità: la polka in brasile ha incontrato i ritmi africani e si è trasformata in “ choro”; alcuni strumenti come il mandolino e l’organetto sono utilizzati sia in Sicilia che in Brasile, altri hanno preso forme e tecniche diverse (tamburello siciliano e pandeiro); altri ancora sono caratteristici di una sola tradizione (il flauto traverso in Brasile, i flauti di canna o ottone in Sicilia).
Il risultato finale è che, soprattutto grazie alla diffusione delle riviste, questa tradizione musicale si è più volte rimescolata.
Continuare a rimescolare ci sembra un buon modo per divertirsi e per ricordare quanto l’umanità non possa vivere senza l’incontro e lo scambio. E, soprattutto, senza suonare e ballare.
Il progetto prevede una formazione variabile: come in una roda di choro o in un’orchestrina in sala da barba, è possibile l’avvicendamento o l’inserimento di strumenti e musicisti su una formazione base di cinque elementi.
Il repertorio include brani di Jacob do Bandolim, Waldir Azevedo, Pixinguinha, Luiz Gonzaga, Giovanni Gioviale, Antonino Montecassino, Santo “Pani Schittu” e brani tradizionali di autori sconosciuti.
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mar13dicembre21:0022:30JACARÀNDA & FAISAL TAHER21:00 - 22:30 CUT | Centro Universitario Teatrale
(Martedì) 21:00 - 22:30
Faisal Taher voce Jacarànda – Piccola orchestra giovanile dell’Etna Simone Ardita voce, chitarra e bouzouki Giulia Fassari voce e
Faisal Taher voce
Jacarànda – Piccola orchestra giovanile dell’Etna
Simone Ardita voce, chitarra e bouzouki
Giulia Fassari voce e percussioni
Nicoletta Nicotra voce e percussioni
Alessandro Pizzimento plettri, chitarra, zampogna, friscalettu, basso e voce
Francesco Messina plettri
Andrea Mirabella voce, chitarra, flauto traverso e percussioni
Gabriele Ricca fisarmonica, voce e percussioni
Giuliano Ursino basso elettrico, chitarra e percussioni
Francesco Castrogiovanni tammorra muta, pandeiro, tamburi a cornice
Sara Castrogiovanni voce, darbuka, percussioni
Puccio Castrogiovanni direzione
Festa – concerto di presentazione del secondo CD (Jacarànda volume 2) realizzato con il sostegno di Fondazione Treccani in collaborazione con il laboratorio di scrittura autobiografica dell’Istituto Penale per Minorenni di Acireale coordinato da Girolamo Monaco e con la partecipazione dei giovani detenuti, dei poeti Moncef Ghachem (Tunisia), Jaroslaw Mikolajewski (Polonia), Biagio Guerrera (Italia), del cantante palestinese Faisal Taher (Dounia e Kunsertu) e dell’artista siriana Diala Brisly che ha realizzato il Murales che si trova sulla copertina del CD.
Jacarànda nasce nel 2017 su iniziativa dell’Associazione Musicale Etnea come ensemble laboratorio, diretto da Puccio Castrogiovanni.
L’orchestra propone canzoni originali in siciliano, per una nuova musica popolare contemporanea.
La formazione, costituita da talentuosi polistrumentisti, vanta strumenti della tradizione popolare come zampogna, friscaletti, marranzani, fisarmonica, tamburelli e mandolini che si uniscono a suoni più moderni come quello del basso elettrico e delle chitarre acustiche e a suoni classici come il flauto traverso e il clarinetto, il tutto abbellito da strumenti provenienti dal mondo come il birimbao e il pandeiro brasiliano, la darbuka e il dahul, il bouzouki, il liuto arabo (oud) e il cajon. Il risultato è così un sound ricco ed eterogeneo, frutto della spontanea creatività di ogni componente del gruppo. Il primo lavoro discografico, omonimo, edito da Viceversa Records, è frutto di un laboratorio di scrittura creativa con l’Istituto Penale per i Minorenni di Acireale (CT).
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mar27dicembre21:0022:30I LAUTARI21:00 - 22:30 CUT | Centro Universitario Teatrale
(Martedì) 21:00 - 22:30
La Nuvena e la Cantata dei Pastori fanno parte della tradizione cristiana, e sono destinate alla preparazione di una ricorrenza solenne come il Natale. La
La Nuvena e la Cantata dei Pastori fanno parte della tradizione cristiana, e sono destinate alla preparazione di una ricorrenza solenne come il Natale.
La Nuvena di Natale che I Lautari eseguiranno, racconta i nove giorni di faticoso viaggio di Maria e San Giuseppe da Nazareth a Betlemme e sarà accompagnata dall’esecuzione di brani musicali, alcuni appartenenti alla tradizione siciliana altri scelti dal repertorio classico ed altri ancora appartenenti al repertorio de I Lautari.
I canti selezionati dal repertorio tradizionale siciliano sono stati trascritti ed arrangiati da “I Lautari” che ne propongono pertanto attraverso il filtro della propria sensibilità artistica, una personale lettura interpretativa.
I Lautari da trenta anni propongono una visione originale della tradizione, armonizzando la ricerca di canti siciliani tradizionali alla composizione di brani inediti, nel rispetto dei motivi e delle forme del repertorio popolare.
Il gruppo, formato da polistrumentisti di lunga esperienza, ha potuto differenziare la propria esperienza artistica nel campo del teatro, della danza contemporanea, del cinema, della musica pop e world, oltre ad essere un punto di riferimento per la musica siciliana tradizionale e d’autore.
Le prestigiose collaborazioni annoverano grandi maestri del teatro quali Pino Micol, Gabriele Lavia, Giorgio Albertazzi, Armando Pugliese, Peppe Barra, Bruno Torrisi, Angelo Tosto, i Fratelli Napoli e rinomati musicisti quali Goran Bregovic, Alfio Antico, Rita Botto e Vincenzo Spampinato. I Lautari inaugurano la collaborazione con l’eti-chetta Due Parole – Narciso Records, per la quale pubblicano tre album e con Carmen Consoli partecipando alla realizzazione dell’album Eva Contro Eva, a vari tour internazionali e a pro-getti speciali quali Etna-Music World ed Etna Orchestra.
Nel 2016 compongono ed eseguono dal vivo le musiche, dello spettacolo I AM BEAUTIFUL della Compagnia Zappalà Danza, che debutta in prima assoluta al 26° Festival Euro-Scene, di Lipsia, Germania.
La ricchissima attività all’estero li ha portati in importanti manifestazioni in Spagna, Israele, Portogallo, Giappone e Argentina.
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gennaio
ven20gennaio21:0022:30CHORÓS21:00 - 22:30 CUT | Centro Universitario Teatrale
(Venerdì) 21:00 - 22:30
Barbara Crescimanno,Lidia Fortunato,Sabrina Arena,Giulia Ferrara,Silvia Salomone,Veronica Racito,Annalisa La Barbera,Antonella Sgobbo,Roberta Megna voci Alle origini della tradizione teatrale occidentale
Barbara Crescimanno,
Lidia Fortunato,
Sabrina Arena,
Giulia Ferrara,
Silvia Salomone,
Veronica Racito,
Annalisa La Barbera,
Antonella Sgobbo,
Roberta Megna voci
Alle origini della tradizione teatrale occidentale c’é il coro greco, un ‘personaggio collettivo’ che in onore di Dioniso, dio dell’ebbrezza, si muove, danza, canta all’unisono.
Il coro della tragedia è nato però sull’archetipo dei cori rituali di Ninfe, Muse e Baccanti, da cui derivano anche i cori iniziatici di adolescenti e giovani donne e uomini del mondo greco arcaico.
Ancora più a ritroso nel tempo, nel Mediterraneo (e a maggior ragione anche nel suo centro, la Sicilia) le più antiche attestazioni archeologiche riguardanti la danza e la musica erano legate al mondo rituale delle lamentatrici funebri – sacerdotesse di divinità femminili della morte e della vita – e al tamburo a cornice: strumento rituale prettamente femminile.
‘Tri donni vidi ripitari’ ne racconta la storia in molti modi: è una novella tradizionale, una testimonianza collettiva senza padrone, un mito archetipico senza tempo, una relazione critico-programmatica, una fiaba della buonanotte che mette paura, una narrazione personale che vuole cercare un ordine (e non lo trova), un groviglio di generi, colori, sguardi, suoni e provenienze dal mondo femminile.
Un racconto tra morte e vita, voci, tamburi e danza.
C’era una volta (e una volta non c’era). Dove? In Sicilia. Quando? Sempre…
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febbraio
ven10febbraio21:0022:30DAVIDE AMBROGIO21:00 - 22:30 CUT | Centro Universitario Teatrale
(Venerdì) 21:00 - 22:30
Davide Ambrogio è cantante e polistrumentista. Dopo essersi aggiudicato insieme al Duo Bottasso ed Elsa Martin il Premio Loano Giovani con il progetto e aver conseguito da solista i
Davide Ambrogio è cantante e polistrumentista. Dopo essersi aggiudicato insieme al Duo Bottasso ed Elsa Martin il Premio Loano Giovani con il progetto e aver conseguito da solista i premi Musica contro le Mafie ed Ethnos Gener/Azioni 2020, presenta l’album d’esordio Evocazioni e Invocazioni. Già inserito nella Transglobal Music Chart e nella World Music Chart Europe, l’album è stato premiato da Songlines Magazine per la Top of The World Album di novembre 2021.
Il disco è il risultato di un lavoro che recupera le molteplici funzioni del canto, capace di tradurre un’espressione vocale legata alla tradizione orale Aspromontana calabrese in elementi sonori contemporanei. Così come nella musica di tradizione orale ogni canto ed ogni suono si manifestano all’interno di un rito, ciascun brano del concerto è legato a una specifica funzione –dalla ninna nanna al canto di protesta, dal lamento allo scongiuro. Nel live, l’artista calabrese costruisce intorno alla voce uno spettacolo immersivo attraverso l’utilizzo di lira, chitarra con matite, tamburo a cornice, zumpettana, zampogna e live electronics. Nella ricerca timbrica, melodica e ritmica, lo spettacolo racconta una verità intima ed attuale, in grado di evocare suggestioni diverse, nel presente.
Davide Ambrogio nasce nel 1990 a Cataforìo, piccola frazione di Reggio Calabria. Nel 2011 si trasferisce a Roma dove intraprende un percorso di studi accademici e musicali, collaborando con vari artisti ed entrando in contatto con diverse realtà, prima fra tutte Etnomusa, orchestra di musica popolare de La Sapienza di Roma. Nel frattempo inizia un’attività concertistica come membro di tre formazioni con le quali partecipa a importanti manifestazioni in tutta Italia: gli Skunchiuruti, banda di musica dell’Aspromonte grecanico, i SIV (registrando anche un disco agli Abbey Road Studios di Londra), e i Musaica, ensemble di world music. Nel maggio del 2016 prende parte, in qualità di insegnante, al progetto Erasmus+ Dance and music as the roots of cultural identity, tenutosi nella città di Valencia. Nel 2017 scrive e arrangia le musiche del documentario La quinta generazione e collabora allo spettacolo teatrale La Fata Morgana, scritto e interpretato da Marica Roberto. Il 2018 si apre con il progetto in solo Evocazioni e Invocazioni e la creazione di “O’Sud!”, spettacolo musicale sulle polifonie di tradizione orale italiane a cura di Xavier Rebut. Ha partecipato come musicista a importanti rassegne e festival in Italia, Francia, Belgio e Polonia come SponzFest, Musicultura, Premio Parodi, Mare e Miniere, Les Suds d’Arles, Le Plancher, Festival du Cinema Mediterraneé, Radio Krakow. Ha studiato tecnica vocale con Gabriella Aiello, modi del canto contadino con Giovanna Marini e ha frequentato diversi seminari con Elena Ledda, Simonetta Soru e Luca Nulchis (canto sardo), Alessandro Foresti (canto corale), Dario Muci (canto polifonico salentino), Luigi Lai (launeddas), Pietro Cernuto (friscaletto), Andrea Avena (composizione e arrangiamento), Charles Burrell (songwriting), Reso Kiknadze (musica tradizionale georgiana), Pekka Pylkkänen (improvvisazione), Albert Hera (circle singing), Dariana Koumanova (vocal coach).
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marzo
sab04marzo21:0022:30SITA / ALESSIA TONDO21:00 - 22:30 CUT | Centro Universitario Teatrale
(Sabato) 21:00 - 22:30
Alessia Tondo voce ed elettronica Presentazione del primo progetto solistico di Alessia Tondo, voce del Canzoniere Grecanico Salentino “Concepito e sviluppato come la
Alessia Tondo voce ed elettronica
Presentazione del primo progetto solistico di Alessia Tondo, voce del Canzoniere Grecanico Salentino
“Concepito e sviluppato come la sua personale narrazione di un rito di guarigione, Sita è un lavoro prezioso, intimo ma al tempo stesso universale, magico e profondo. Uno degli esempi in cui la cultura popolare, nello specifico quella del Salento da cui Alessia Tondo proviene, è trasfigurata in modo visionario “. La Sita nel Salento è la Melagrana.
Alessia Tondo è una delle voci più importanti della scena musicale in Puglia. Nata nel 1991, già a sei anni cantava insieme alla Nonna Immacolata nel gruppo salentino Mera Menhir. Le sue qualità vocali sono fin da subito riconosciute da uno dei fondatori del Canzoniere Grecanico Salentino, Daniele Durante, che incoraggia le potenzialità della piccola artista invitandola a cantare nelle pizziche che chiudevano i concerti del Canzoniere. Pochi anni dopo viene lanciata dal gruppo reggae Sud Sound System come voce nel brano “Le radici ca tieni” trasmesso in tutte le radio italiane.
Con loro ha continuato a collaborare per live e partecipazioni televisive, come nei programmi “Rock Politik” su Rai 1 e “Parla con me” su Rai 3. Nel 2004, a soli 13 anni, entra in pianta stabile a far parte dell’Orchestra de “La Notte della Taranta” come voce solista e indiscussa protagonista, duetta con tutti i più grandi ospiti del concertone e collabora con i maestri Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Ludovico Einaudi, Goran Bregovic, Giovanni Sollima. Dal 2006 al 2011 partecipa come ospite ai vari appuntamenti de “Orchestra Popolare Italiana” all’Auditorium Parco della musica di Roma diretta da Ambrogio Sparagna, condividendo il palco con grandi artisti come Peppe Servillo, Simone Cristicchi e Idan Raichel. Nel 2008 incide per Radiodervish nell’album “L’immagine di te” il pezzo in Griko dal titolo “Yara”. Nel 2012 per il maestro Ludovico Einaudi scrive il testo per la celebre composizione “Nuvole bianche” presentata al concerto de “La Notte della Taranta”, in altri festival come il “BT River” di Londra e pubblicata nel 2015 come secondo singolo del suo album “Taranta Project”. Scelta dal compositore Admir Shkurtaj come voce popolare per l’opera da camera “kater i rades. Il Naufragio”, co-prodotta da la Biennale di Venezia e Koreja, debutta il 12 ottobre 2014 al 58° festival internazionale di Musica Contemporanea de la Biennale di Venezia. Nel 2015 entra a far parte del Canzoniere Grecanico Salentino.
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aprile
mar04aprile21:0023:00Biagio GuerreraA prossima vita21:00 - 23:00 Zō | Centro Culture Contemporanee
(Martedì) 21:00 - 23:00
A PROSSIMA VITA il primo disco solista di BIAGIO GUERRERA, il poeta catanese amato da Andrea Camilleri.
A PROSSIMA VITA il primo disco solista di BIAGIO GUERRERA, il poeta catanese amato da Andrea Camilleri.
“Potrete immergervi in un linguaggio fortemente emozionale e performativo – racconta Guerrera- che interpreta una Sicilia che si apre al mondo, una Sicilia di incroci, meticcia, che vuole riprendere idealmente l’arte antica dei trovatori. Del resto pare che si debba proprio all’influenza di alcuni poeti profughi fuggiti dalla Provenza la nascita della scuola poetica siciliana, inaugurando le vicende di una lingua da allora ancora viva come lingua d’arte ma che mai è stata lingua di governo. Semmai lingua stratificata, ricca di lasciti dalle tante dominazioni vissute nei secoli, lingua dunque dell’accoglienza”.
Pubblicato dai tipi di AME (Associazione Musicale Etnea) -A PROSSIMA VITA- è un disco composito che a partire dai testi di Guerrera raccoglie le esperienze tra poesia e canzone maturate dal poeta con i Dounia e con la Pocket Poetry Orchestra, le collaborazioni con Simona Di Gregorio, Matilde Politi, Cesare Basile, le intense collaborazioni con Puccio Castrogiovanni confluite nel concerto/recital Casa Munnu e nel lavoro di songwriting per l’orchestra Jacarànda.
Un progetto scritto a più mani registrato e mixato dalle mani esperte di Gaetano Leonardi al Soundtrack studio. Unica escursione live Allupacchiatu raccolta da Salvo Noto in una notte magica a Villa Piccolo a Capo D’Orlando durante il tour di Casa Munnu.
Il disco si apre con Presaggiu una traccia che nasce da una base elettronica del giovane producer Vittorio Auteri, con le voci di Eleonora Bordonaro e il formidabile marranzano di Puccio Castrogiovanni; Aveva assai ca nunnisinteumu il primo dei tre brani scritti da Simona Di Gregorio viaggia tra Sicilia, Africa e Medio Oriente con la chitarra-kora di Vincenzo Gangi e la voce inconfondibile di Faisal Taher; Cinquantacincu scritto per un compleanno “festeggiato” in pieno lockdown è arrangiato da Vincenzo Gangi, con la chitarra solista di Giuliano Ursino di Jacarànda; A città jè china di luci è un intenso cuntu dedicato al mercato storico di Catania, oggi luogo di incontro dei migranti della città. Si deve al tablista Riccardo Gerbino l’idea di arrangiarlo in chiave indiana, con Puccio Castrogiovanni al morchang e il contrabbasso-sarangi di Giovanni Arena.
Dal brano un video di Stefano Buda selezionato da Zebra Poetry Film Festival di Berlino nel dicembre 2021.
Con i profumi spagnoli di Ciauru tornano la voce e il songwriting di Simona Di Gregorio autrice anche delle atmosfere sospese di Nuautri semu antichi.
Il disco si chiude con A prossima vita brano che nasce dall’unico testo inedito del disco cui da anche il titolo. Il segno di un nuovo inizio immaginato durante una passeggiata in uno dei boschi più segreti della Sicilia – la Tassita sui Nebrodi – e insieme un piccolo omaggio – in stile – al Maestro di Milo Franco Battiato.
I testi del disco sono tratti dalle ultime tre raccolte di Guerrera: Cori niuru spacca cielu, Amàri e Casa munnu, pubblicate per le edizioni Mesogea
CREDITS
Registrato, missato e masterizzato da Gaetano Leonardi
presso Soundtrackstudio, Gravina di Catania (CT)
Allupacchiatu registrato live a Villa Piccolo (Capo d’Orlando, ME)
Ingegnere del suono Salvo Noto
Progetto grafico e fotografie
Sara Castrogiovanni, Biagio Guerrera
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(Venerdì) 21:00 - 22:30
Alfio Antico Biagio Guerrera Saro Nievski Eleonora Bordonaro & Puccio Castrogiovanni
Alfio Antico
Biagio Guerrera
Saro Nievski
Eleonora Bordonaro & Puccio Castrogiovanni
Live Eleonora Bordonaro & Puccio Castrogiovanni
Per l’autore del film-documentario, il lavoro sin qui svolto, merita di essere condiviso in modo differente da come sarà recepito nel montaggio definitivo, dando sfogo alla naturale esigenza di condividere con un pubblico mirato e consapevole alcuni degli incontri avuti durante la lavorazione in un tempo e in un formato più disteso e riflessivo. Nella quasi integralità del suo manifestarsi. Per tutelarne la autenticità e la profondità. I protagonisti degli incontri saranno scelti in base ai luoghi in cui avverranno le proiezioni e di conseguenza al pubblico di riferimento a cui la condivisione è rivolta. Una scelta ponderata ma allo stesso romantica, scevra da condizionamenti estetici o drammaturgici.
Filippo Mauceri (Agirà, 1959), dal 1980 è autore di programmi radiofonici e televisivi. Dal 1993 è consulente regista per programmi come Striscia la notizia e Zelig. Con il documentario Vi voglio raccontare… Arti e mestieri della memoria ha vinto il Premio Speciale della Giuria e il premio per la migliore colonna sonora al Fotogramma d’Oro di Castrocaro Terme.
Ha fondato una propria casa di produzione e fa parte di Ipotesi Cinema, Istituto diretto dal maestro Ermanno Olmi. Realizza decine di cortometraggi e documentari etnografici.
Parallelamente alla attività di regista e autore tv si occupa di eventi culturali e festival tematici.
Dal 2007 al 2009 per tre anni è co – ideatore e direttore artistico con la partecipazione di Paolo Bonolis della manifestazione di immagini musica e parole “Life in Gubbio” alla quale partecipano nomi prestigiosi della cultura, del giornalismo e dello spettacolo quali: Dario Fo, Alda Merini, Gigi Proietti, Nicola Piovani, Luciano Ligabue, Antonio Albanese, Sergio Zavoli, Roberto Vecchioni, Piergiorgio Odifreddi, Corrado Augias, Luigi Cinque, Stefano Di Battista, Danilo Rea, Rita Marcotulli, Giovanni Allevi, Vinicio Capossela.
Nel 2010 cura una edizione speciale nella città di Spoleto di “Life in Umbria”
Nel 2008 è co-ideatore e direttore artistico dell’evento ‘Vite Impazienti’, rassegna culturale di Vico sul Gargano dedicata alla memoria di Andrea Pazienza a 20 anni dalla sua scomparsa.
Nel 2009 Co-direttore di Anima Film Festival di Porto Ercole (Gr)
Nel 2012 on Paolo Bonolis – Il senso della Vita – edizione speciale nell’ambito del “Festival della Felicità” 2012 diretto da Simona Ercolani
Attualmente è Direttore artistico ad Agira (En) di Entroterre in Festival – L’invasione dei Cavalletti-
Co-produttore e editor del film documentario “Il carnevale di Dolores” di Cristina Mantis vincitore del Teck Festival di Roma.
Ha collaborato allo spettacolo teatrale “FILI” di e con Erri De Luca per la regia di Riccardo Cavallo.
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maggio
(Martedì) 21:00 - 23:00
Festa e presentazione del secondo album della piccola orchestra giovanile dell’Etna, Jacarànda – Volume 2
Festa e presentazione del secondo album della piccola orchestra giovanile dell’Etna, Jacarànda – Volume 2
Concerto di presentazione del secondo CD (Jacarànda – Volume 2) realizzato con il sostegno di Fondazione Treccani in collaborazione con il laboratorio di scrittura autobiografica dell’Istituto Penale per Minorenni di Acireale coordinato da Girolamo Monaco e con la partecipazione dei giovani detenuti, dei poeti Moncef Ghachem (Tunisia), Jaroslaw Mikolajewski (Polonia), Biagio Guerrera (Italia), del cantante palestinese Faisal Taher (Dounia e Kunsertu) e dell’artista siriana Diala Brisly che ha realizzato il Murales che si trova sulla copertina del CD.
Jacarànda nasce nel 2017 su iniziativa dell’Associazione Musicale Etnea come ensemble laboratorio, diretto da Puccio Castrogiovanni.
L’orchestra propone canzoni originali in siciliano, per una nuova musica popolare contemporanea.
La formazione, costituita da talentuosi polistrumentisti, vanta strumenti della tradizione popolare come zampogna, friscaletti, marranzani, fisarmonica, tamburelli e mandolini che si uniscono a suoni più moderni come quello del basso elettrico e delle chitarre acustiche e a suoni classici come il flauto traverso e il clarinetto, il tutto abbellito da strumenti provenienti dal mondo come il birimbao e il pandeiro brasiliano, la darbuka e il dahul, il bouzouki, il liuto arabo (oud) e il cajon.
Il risultato è così un sound ricco ed eterogeneo, frutto della spontanea creatività di ogni componente del gruppo. Il primo lavoro discografico, omonimo, edito da Viceversa Records, è frutto di un laboratorio di scrittura creativa con l’Istituto Penale per i Minorenni di Acireale (CT).
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