2018gio15feb21:15TRINACRIA SULLA LUNA | GASPARE BALSAMOUn “cuntu” in musica | La Repubblica21:15 Teatro Sangiorgi, Via Antonino di Sangiuliano, 233

Quando

15 febbraio 2018 21:15

Dettagli evento

TRINACRIA SULLA LUNA

Pitrè senza gravità

Un “cuntu” in musica | La Repubblica

Testo e regia di Gaspare Balsamo
Progetto e spunto di Luca Recupero
Con Gaspare Balsamo, Biagio Guerrera, Puccio Castrogiovanni, Giancarlo Parisi, Luca Recupero.

 

Musiche di e eseguite dal vivo da:
Puccio Castrogiovanni plettri, marranzano e voce
Biagio Guerrera voce
Giancarlo Parisi zampogna a paro cromatica, friscalettu, chitarra e Zi flute
Luca Recupero marranzano, percussioni e voce

e da JACARÀNDA la Piccola Orchestra Giovanile dell’Etna

Alessandra Pirrone voce e chitarra
Simone Ardita voce e chitarra
Benedetta Carasi voce e percussioni
Cecilia Costanzo violoncello
Alessandro Pizzimento plettri, zampogna, friscalettu e voce
Gabriele Ricca fisarmonica
Luca Conte chitarra, percussioni, voce
Riccardo Conte zampogna, fisarmonica, percussioni, voce
Giuliano Ursino basso
Sara Castrogiovanni percussioni

 

Scene Daniela Orlando

 

Lingua siciliana, italiana.

 

Trinacria sulla luna (Pitrè senza gravità) è uno spettacolo teatrale ispirato all’omonima opera e vita di Giuseppe Pitrè. Alcuni elementi biografici della vita del Pitrè e vari frammenti sparsi dei cunti raccolti dal Pitrè sono il materiale che compongono il testo e la drammaturgia dello spettacolo. Come evidenziano il titolo e il sottotitolo, è un Pitrè trattato senza alcuna gravità. Citando la definizione di gravità nella fisica classica, essa è intesa come una forza di attrazione conservativa agente tra corpi, la cui manifestazione più evidente nell’esperienza quotidiana è la forza peso. Ecco, giocando un po’ con questa definizione, lo scopo è quello di intendere e giocare con la figura e alcune parti dell’opera del Pitrè in maniera per niente conservativa, senza alcuna forza e nessun peso che gravi e abbia la pretesa di far memoria, celebrazione e consolazione su un materiale così vicino e così lontano allo stesso tempo. Dunque, Trinacria sulla Luna, quasi una parodia per procurare un intenso sentimento di libertà che conduce, con distacco e leggerezza, il gioco delle citazioni, dei riferimenti e delle allusioni.
Le forme espressive artistiche messo in campo, considerati gli argomenti trattati e la formazione e le esperienze di tutti i componenti della compagnia, rimandano ad alcuni linguaggi ed elementi che sono propri della matrice culturale teatrale e musicale siciliana. Dunque il cunto, dunque la lingua siciliana, dunque la letteratura orale, la musica popolare e gli strumenti che ad essi appartengono.
Leggeri come Pi(e)treè sulla luna senza gravità, la Trinacria, come da tradizione nello spettacolo dell’opera dei pupi, torna sulla luna per cercare di recuperare il senno, sperando che San Giovanni, come un tempo con Astolfo, ci venga incontro e ci aiuti.

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